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L'uomo lavora alla Fiat ed è in Cig da tre anni
"Cassa integrazione per altri due anni" e tenta il suicidio

02/08/2011, 13:08
NAPOLI - Ha ricevuto una lettera della Fiat, società per la quale lavora, nella quale gli veniva detto che sarebbe stato in cassa integrazione per altri due anni, data la decisione della società torinese di chiudere Pomigliano d'Arco e di riassumere solo una piccola parte degli operai (il resto sono in cassa integrazione per qualche anno prima del licenziamento) nella nuova società "Fabbrica Italia Pomigliano", con un contratto molto più pesante e con molti meno diritti. Venendo da altri tre anni di cassa integrazione, e quindi senza nessuna prospettiva futura, la situazione è parsa troppo pesante al 44enne Carmine P., residente a Scampia, quartiere periferico di Napoli, in via Baku, che si è chiuso nel bagno e si è procurato diverse ferite con un'arma da taglio.
Per sua fortuna la moglie se ne è accorta e ha chiamato l'ambulanza; quando i medici sono arrivati, hanno trovato l'uomo in una pozza di sangue, ma ancora vivo. Immediata la corsa nell'ospedale San Giovanni Bosco, nel capoluogo campano, dove l'uomo è stato ricoverato in prognosi riservata, a causa della grande quantità di sangue perduto.
Per sua fortuna la moglie se ne è accorta e ha chiamato l'ambulanza; quando i medici sono arrivati, hanno trovato l'uomo in una pozza di sangue, ma ancora vivo. Immediata la corsa nell'ospedale San Giovanni Bosco, nel capoluogo campano, dove l'uomo è stato ricoverato in prognosi riservata, a causa della grande quantità di sangue perduto.
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