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Sodalizio criminale operativo a San Giorgio
Estorsioni, sei ordinanze per il Clan Abate

24/05/2010, 20:05
SAN GIORGIO A CREMANO – Scacco al clan Abate, operativo a San Giorgio. Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite nella giornata odierna dai carabinieri. Provvedimenti emessi dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nei confronti di sei persone, volti già noti alla giustizia e ritenuti affiliati all’organizzazione criminale egemone a San Giorgio.
Il provvedimento restrittivo è scattato dopo aver accertato due episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, verificatisi nel luglio 2009 nella città sangiorgese.
Le ordinanze sono state notificate in carcere a Enzo Cefariello, 50 anni, ritenuto il reggente del clan Abate; Claudio Ferrara, 34 anni, ritenuto elemento di spicco del sodalizio criminale e uomo di fiducia del capo storico del clan Filippo Abate; Vincenzo Moliterno, 30 anni; Carlo Romano, 41 anni, Giorgio Di Matola, 20enne, Vincenzo Siano, 31enne, tutti e tre affiliati. I fatti risalgono al 21 luglio 2009 quando i carabinieri della locale tenenza arrestarono in flagranza Giorgio Di Matola con l’accusa di estorsione, in quell'occasione riuscirono a sfuggire all’arresto Romano e Siano, complici di Di Matola, secondo l’accusa. Dopo lunghe e approfondite indagini, grazie alle intercettazioni telefoniche, i carabinieri riuscirono ad arrestare Carlo Romano mentre Vincenzo Siano, destinatario del medesimo provvedimento, si consegnò al carcere di Ariano Irpino. Ferrara e Moliterno, secondo gli inquirenti, si sarebbero recati al cantiere per chiedere il pagamento del pizzo. A seguito di un secondo episodio estorsivo ai danni del titolare di un’impresa edile di San Giorgio, il 4 novembre 2009 i carabinieri di Cercola hanno sottoposto a fermo, emesso dalla Dda di Napoli, Enzo Cefariello, Concetta Abate, Claudio Ferrara e Vincenzo Moliterno.
Il provvedimento restrittivo è scattato dopo aver accertato due episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, verificatisi nel luglio 2009 nella città sangiorgese.
Le ordinanze sono state notificate in carcere a Enzo Cefariello, 50 anni, ritenuto il reggente del clan Abate; Claudio Ferrara, 34 anni, ritenuto elemento di spicco del sodalizio criminale e uomo di fiducia del capo storico del clan Filippo Abate; Vincenzo Moliterno, 30 anni; Carlo Romano, 41 anni, Giorgio Di Matola, 20enne, Vincenzo Siano, 31enne, tutti e tre affiliati. I fatti risalgono al 21 luglio 2009 quando i carabinieri della locale tenenza arrestarono in flagranza Giorgio Di Matola con l’accusa di estorsione, in quell'occasione riuscirono a sfuggire all’arresto Romano e Siano, complici di Di Matola, secondo l’accusa. Dopo lunghe e approfondite indagini, grazie alle intercettazioni telefoniche, i carabinieri riuscirono ad arrestare Carlo Romano mentre Vincenzo Siano, destinatario del medesimo provvedimento, si consegnò al carcere di Ariano Irpino. Ferrara e Moliterno, secondo gli inquirenti, si sarebbero recati al cantiere per chiedere il pagamento del pizzo. A seguito di un secondo episodio estorsivo ai danni del titolare di un’impresa edile di San Giorgio, il 4 novembre 2009 i carabinieri di Cercola hanno sottoposto a fermo, emesso dalla Dda di Napoli, Enzo Cefariello, Concetta Abate, Claudio Ferrara e Vincenzo Moliterno.