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I genitori della 21enne accusati di sequestro di persona
Nozze combinate, la denuncia di una giovane macedone

24/08/2010, 22:08
BOLOGNA - Lei ha 21 anni, è di origine macedone ma vive in Italia (a Bologna) da circa 19 anni. I genitori hanno già deciso chi dovrà sposare ma lei, dopo aver tentato il suicidio già due volte in passato, trova la forza di ribellarsi e di denunciare madre e padre alla polizia. I genitori vengono così accusati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e sequestro di persona.
Per il padre, inoltre, è scattata anche la denuncia per stalking. La ragazza, maggiorenne, voleva infatti poter studiare, lavorare, uscire liberamente con le amiche e stare con un ragazzo scelto da lei e non imposto dai propri parenti. Anni di viaggi obbligati in Macedonia,di violenze psicologiche e di minacce di morte che avevano portato la giovane a tentare di uccidersi in più di un'occasione. Poi, fortunatamente, la fuga organizzata e riuscita grazie anche all'aiuto di un'associazione di volontariato bolognese (la "Il Piccolo Principe.")
I genitori ed in particolare il padre, però, non hanno desistito fin quando non sono stati denunciati. Dopo essere fuggita dall'ultimo terribile viaggio imposto in terra macedone, infatti, la ragazza ha girato mezza Europa prima di poter tornare in Italia. Arrivata in Emilia, ha subito per diversi mesi i pedinamenti e gli appostamenti del padre; con allegati messaggi di morte rivolti sia a lei che al compagno marocchino con il quale ha tutt'ora una relazione sentimentale.
Una storia di sofferenza e tradizionalismo becero che, fortunatamente, si è risolta positiviamente per la vittima.
Per ora, infatti, al padre il Gip ha voluto imporre all'uomo un divieto d'avvicinamento alla propria figlia.
Per il padre, inoltre, è scattata anche la denuncia per stalking. La ragazza, maggiorenne, voleva infatti poter studiare, lavorare, uscire liberamente con le amiche e stare con un ragazzo scelto da lei e non imposto dai propri parenti. Anni di viaggi obbligati in Macedonia,di violenze psicologiche e di minacce di morte che avevano portato la giovane a tentare di uccidersi in più di un'occasione. Poi, fortunatamente, la fuga organizzata e riuscita grazie anche all'aiuto di un'associazione di volontariato bolognese (la "Il Piccolo Principe.")
I genitori ed in particolare il padre, però, non hanno desistito fin quando non sono stati denunciati. Dopo essere fuggita dall'ultimo terribile viaggio imposto in terra macedone, infatti, la ragazza ha girato mezza Europa prima di poter tornare in Italia. Arrivata in Emilia, ha subito per diversi mesi i pedinamenti e gli appostamenti del padre; con allegati messaggi di morte rivolti sia a lei che al compagno marocchino con il quale ha tutt'ora una relazione sentimentale.
Una storia di sofferenza e tradizionalismo becero che, fortunatamente, si è risolta positiviamente per la vittima.
Per ora, infatti, al padre il Gip ha voluto imporre all'uomo un divieto d'avvicinamento alla propria figlia.
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