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L’uomo si era visto negare l’affidamento dopo la separazione
Padova: imprenditore si uccide davanti alle foto del figlio

04/12/2009, 20:12
PADOVA – Da quando si era separato con la moglie non era riuscito a vedere il figlio di 6 anni quanto avrebbe voluto. Ha provato a chiedere l’affidamento, ma la richiesta è stata respinta. Così, disperato, ha deciso di farla finita. Ha sparso sul letto tutte le fotografie che lo ritraevano insieme al figlio ed alla moglie, quando erano ancora una famiglia felice, e poi si è strangolato con una striscia di stoffa, il nodo stretto al collo sul davanti.
Così è stato trovato morto, nel suo appartamento al centro di Padova, un piccolo imprenditore di 35 anni. Dopo l’avvio delle pratiche di separazione con la moglie, il giudice aveva affidato il ragazzino alla madre, lasciando che il papà potesse incontrarlo due giorni a settimana, uno dei quali nel weekend. Il 35enne non poteva, però, far dormire il figlio in casa sua.
Gli ultimi contatti con la moglie risalgono a sabato scorso, quando ci fu un acceso litigio. Poi, silenzio. A parte un’ultima telefonata a suo padre, il 35enne era scomparso. E’ stato proprio il padre a trovarlo cadavere ieri pomeriggio (la notizia è stata però diffusa solo oggi) nell’appartamento dove viveva da solo da alcuni mesi.
L’anziano genitore ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Poco dopo sul posto, insieme agli agenti, sono arrivati i sanitari del Suem ed il medico legale della Questura: per l’imprenditore non c’era ormai più nulla da fare. Gli investigatori, anche se le indagini sono ancora in corso e si procederà con l’autopsia, ritengono verosimile la pista del suicidio. Ad avvalorare l’ipotesi, una lettera d’addio indirizzata ai familiari, nella quale il 35enne ricostruisce una situazione di crescente disagio e rabbia nei confronti della moglie per le difficoltà che aveva nel vedere il figlio.
Così è stato trovato morto, nel suo appartamento al centro di Padova, un piccolo imprenditore di 35 anni. Dopo l’avvio delle pratiche di separazione con la moglie, il giudice aveva affidato il ragazzino alla madre, lasciando che il papà potesse incontrarlo due giorni a settimana, uno dei quali nel weekend. Il 35enne non poteva, però, far dormire il figlio in casa sua.
Gli ultimi contatti con la moglie risalgono a sabato scorso, quando ci fu un acceso litigio. Poi, silenzio. A parte un’ultima telefonata a suo padre, il 35enne era scomparso. E’ stato proprio il padre a trovarlo cadavere ieri pomeriggio (la notizia è stata però diffusa solo oggi) nell’appartamento dove viveva da solo da alcuni mesi.
L’anziano genitore ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Poco dopo sul posto, insieme agli agenti, sono arrivati i sanitari del Suem ed il medico legale della Questura: per l’imprenditore non c’era ormai più nulla da fare. Gli investigatori, anche se le indagini sono ancora in corso e si procederà con l’autopsia, ritengono verosimile la pista del suicidio. Ad avvalorare l’ipotesi, una lettera d’addio indirizzata ai familiari, nella quale il 35enne ricostruisce una situazione di crescente disagio e rabbia nei confronti della moglie per le difficoltà che aveva nel vedere il figlio.
di Nico Falco
Riproduzione riservata ©
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