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Le femministe protestano per il contenuto
Roma: distribuito decalogo antistupro. E' polemica

27/07/2011, 09:07
ROMA - E' in distribuzione gratuita da alcuni giorni, in diversi punti di Roma, un vademecum per le donne, dal titolo: "Vademecum per la tua sicurezza". Si tratta di una serie di consigli che, secondo i promotori - guidati da Anna di Lallo, a capo della società "Omniares communication" - sono pensati a favore delle donne, per difendersi da stalker e per ridurre il rischio di subire violenza sessuale.
Il punto è che alcuni di questi consigli non sono piaciuti ad organizzazioni femministe, come Noi donne.org. In particolare, non sono piaciuti consigli considerati limitanti della libertà, come quello di non indossare vestiti appariscenti e di non andare in zone malamente illuminate. Per questo oggi si svolgerà a Roma, in piazza Trilussa, una manifestazione da parte di coloro che non condividono questa impostazione, perchè dicono di non voler essere trattate come bambole, ma che ci sia una vera politica della sicurezza.
Il problema purtroppo è molto più vasto. I consigli di questo vademecum sono se vogliamo molto banali e di buon senso; ma non bastano. Soprattutto se consideriamo che le statistiche dicono che oltre il 90% degli stupri sono commessi da parenti, coniugi, amici di famiglia o comunque persone conosciutissime e di cui si ha fiducia. Di fronte a questo, camminare col cellulare in tasca per strada, pronto a chiamare il 112 o il 113, serve a poco.
Il punto è che alcuni di questi consigli non sono piaciuti ad organizzazioni femministe, come Noi donne.org. In particolare, non sono piaciuti consigli considerati limitanti della libertà, come quello di non indossare vestiti appariscenti e di non andare in zone malamente illuminate. Per questo oggi si svolgerà a Roma, in piazza Trilussa, una manifestazione da parte di coloro che non condividono questa impostazione, perchè dicono di non voler essere trattate come bambole, ma che ci sia una vera politica della sicurezza.
Il problema purtroppo è molto più vasto. I consigli di questo vademecum sono se vogliamo molto banali e di buon senso; ma non bastano. Soprattutto se consideriamo che le statistiche dicono che oltre il 90% degli stupri sono commessi da parenti, coniugi, amici di famiglia o comunque persone conosciutissime e di cui si ha fiducia. Di fronte a questo, camminare col cellulare in tasca per strada, pronto a chiamare il 112 o il 113, serve a poco.