12 anni senza Patrick Swayze, le parole e i demoni di un fantasma tanto amato

Patrick Swayze è per tutti il maestro di ballo Johnny Castle o lo sfortunato Sam di Ghost, ma in realtà nella vita dell'attore il successo e i suoi demoni hanno convissuto di pari passo. Ripercorriamo la sua carriera, le sue frasi più famose e i suoi personaggi cult a 12 anni dalla morte.

Il 14 settembre 2009 ci lasciava Patrick Swayze, attore di alcune tra le pellicole romantiche degli anni ’80 e ’90 diventate veri e propri cult capaci di incantare generazioni anche a distanza di anni.

Nella sua vita Patrick è stato un bambino cresciuto nella scuola di danza della madre, un ragazzo appassionato di sport ma costretto a rinunciarvi a causa di un grave incidente subito durante una partita di football americano; e poi ancora un giovane capace di reinventarsi, di buttarsi a capofitto nella recitazione e di partire per Los Angeles per sfondare a Hollywood.

Al cinema, invece, è stato un sensuale istruttore di ballo, un fantasma, un surfista rapinatore, e anche un guru presuntuoso e pedofilo nel ruolo che più di tutti ha rovesciato l’immagine della persona perbene che avevamo di lui e dato prova della sua versatilità, quello di Jim Cunningham in Donnie Darko.

Patrick Swayze è morto a soli 57 anni – la stessa età di suo padre – per colpa di un tumore al pancreas con metastasi al fegato. A dieci anni dalla sua morte, il 18 agosto Paramount Channel e Sky Arte hanno deciso di ricordarlo con un documentario dal titolo I Am Patrick Swayze. Ma che cosa ha significato essere lui? Nella pellicola, ci sono tanti amici e colleghi che ne ricordano la figura, aiutandoci a scoprire l’uomo oltre l’artista, un uomo talvolta fragile, scomparso troppo presto.

Ho dei demoni nella testa – dice lo stesso Swayze in uno dei filmati di repertorio inclusi nel documentario – dei quali non so se riuscirò mai a liberarmi.

Tra le testimonianze, ci sono quelle della moglie Lisa Niemi, conosciuta quando lui aveva 20 anni e lei appena 15, ma anche quelle di co-star indimenticabili, come Jennifer Grey – che fu con lui in Dirty Dancing e che gli dedicò la sua vittoria in Dancing with the Stars – e Demi Moore – con lui in Ghost.

E ancora Rob Lowe – che fu con Swayze nel film culto I ragazzi della 56a strada e in Spalle Larghe – Marshall Teague, Sam Elliott e Kelly Lynch – tutti ne Il duro del Road House – C. Thomas Howell – anche lui uno de I ragazzi – Roland Joffé – regista britannico che lo diresse ne La città della gioia.

Patrick – racconta Demi Moore nel documentario – aveva qualcosa in sé di molto tosto, eppure, al contempo, possedeva una delicatezza dolce, leggera.

Sfogliamo insieme la gallery per scoprire la storia di Patrick Swayze, le sue dichiarazioni e i suoi ruoli più importanti, passati alla storia del cinema.

12 anni senza Patrick Swayze, le parole e i demoni di un fantasma tanto amato
Fonte: Getty Images
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