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La “Confindustria” nautica porta T-shirt con tricolore
“Battiamo bandiera italiana”, UCINA lancia l’appello durante il Salone

02/10/2011, 12:10
GENOVA – Ieri l’inaugurazione del 51emo Salone internazionale della nautica, in programma a Genova fino al 9 ottobre prossimo venturo. Anche quest’anno la “vetrina” internazionale della nautica italiana sembra avere i numeri giusti poter esportare all’estero il design e la tecnologia di un settore, quello nautico appunto, che ci invidia gran parte del mondo. Ma il comparto, che insieme a quello automobilistico, ha maggiormente subito gli effetti della crisi economica, dall’anno 2008, stenta a recuperare terreno. Ecco perché quest’anno è nata la campagna “Battiamo bandiera italiana”, file rouge che attraverserà questa edizione della rassegna genovese.
“Battiamo Bandiera Italiana perché siamo un settore dell’eccellenza manifatturiera del nostro Paese, uno dei pochi che ancora produce qui e che quindi dobbiamo fare di tutto per difendere” ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA, che ha proseguito "Battiamo Bandiera Italiana perché i diportisti continuino a scegliere il tricolore sulla poppa delle loro barche come gesto di orgoglio e appartenenza. Non vogliamo essere costretti a trasferire la nostra produzione all’estero, ma per evitarlo abbiamo bisogno che il Governo continui ad ascoltare le nostre istanze, che sono soprattutto provvedimenti normativi necessari a rilanciare la competitività del comparto”, ha concluso Albertoni.
UCINA sventola la bandiera italiana ma anche lo spettro della delocalizzazione, la Confindustria nautica, ha dato il via alla kermesse distribuendo T-shirt stampate con il tricolore della marina e la scritta "Battiamo bandiera italiana". Un motto patriottico ma anche una provocazione per focalizzare l’attenzione sui dati del settore nautico I dati dell’ ufficio studi di UCINA hanno dimostrato che in un solo anno la quota di produzione per l'export della cantieristica è cresciuta del 9% e quella per il mercato interno è crollata al 33%. Nel 2008, prima della crisi, rappresentava il 44%. L'intera industria nautica, inoltre, vendeva in Italia il 53% della produzione nel 2008, ridottosi, nel 2010, al 42%.