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L'Italia avrebbe un patrimonio vendibile di 700 miliardi
Tremonti: "Adesso riduciamo il debito". Svendendo l'Italia

29/09/2011, 17:09
ROMA - L'Italia ha un patrimonio che può essere venduto in tempi brevi pari a 700 miliardi di euro, se sommiamo lo Stato centrale e gli enti locali. Somma a cui vanno aggiunti circa 44 miliardi di valore dei pacchetti azionari delle società detenute. Parola di Edoardo Reviglio, capo economista della Cassa depositi e prestiti. E dovrebbe essere questa una delle principali fonti a cui il governo attingerà col decreto sviluppo. Un decreto, garantisce il deputato del Pdl Maurizio Lupi, che verrà varato in tempi brevissimi: "Ci siamo dati 15 giorni per lavorare al decreto sviluppo". Gli fa eco il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Con oggi prende avvio una grande riforma strutturale per la riduzione del debito e per la modernizzazione e la crescita del Paese".
Certo che in teoria, un incasso di 700 miliardi di euro, utilizzati per riacquistare titoli di Stato, farebbe crollare il rapporto debito pubblico/Pil dall'attuale 120% al 90% circa. Ma saràà fatto? Finora l'unico esempio di vendita compiuto dal governo Berlusconi e da Tremonti è stato quello delle cartolarizzazioni per una serie di edifici di proprietà dello Stato: si trattò di una colossale svendita, che fece entrare nelle casse dello Stato meno del 10% di quanto preventivato ed andò ad arricchire i soliti palazzinari, che ebbero immobili, a volte anche di prestigio, in cambio del classico tozzo di pane.
Certo che in teoria, un incasso di 700 miliardi di euro, utilizzati per riacquistare titoli di Stato, farebbe crollare il rapporto debito pubblico/Pil dall'attuale 120% al 90% circa. Ma saràà fatto? Finora l'unico esempio di vendita compiuto dal governo Berlusconi e da Tremonti è stato quello delle cartolarizzazioni per una serie di edifici di proprietà dello Stato: si trattò di una colossale svendita, che fece entrare nelle casse dello Stato meno del 10% di quanto preventivato ed andò ad arricchire i soliti palazzinari, che ebbero immobili, a volte anche di prestigio, in cambio del classico tozzo di pane.